Il lavoro teatrale si ispira alle immagini della natura che ricorrono nei film di Tarkovskij, interpretando in chiave fantastica ed onirica gli oggetti stessi della natura.
Una pedana in ferro riceve le proiezioni oniriche di Studio Azzurro, inclinandosi sui vari lati, come fosse una zattera in balia del vento. Su di essa si muovono dei ballerini, naufraghi in cerca di rifugio, circondati dal vuoto. Evocano con la loro memoria gli oggetti naturali che appaiono sulla pedana, testimoni di un mondo perduto.
La sfida della progettazione è stata quella di rendere il più sottile possibile la pedana che ruotava, portando al limite tutte le esigenze strutturali in modo da avere un giusto equilibrio tra forma e funzione. La pedana doveva sostenere il peso dei ballerini ma, allo stesso tempo, dare un’immagine di leggerezza e sospensione nel vuoto.
Copyright ©2022 Esther Musatti